pag. 4 NOIQUADRI.it

 

 

RINNOVI  CONTRATTUALI : LE CINQUE RICHIESTE-BASE PER I QUADRI DELL’INDUSTRIA.

 

In vista delle numerose scadenze contrattuali ( sett.chimico,energia,elettrico,gas-acqua,ecc.) e dopo 20 anni dal riconoscimento giuridico con la L.190/85,e quattro tornate contrattuali, i Quadri dell’industria, si aspettano quel riconoscimento sostanziale che realizzi una effettiva attuazione della legge , superando finalmente i semplici enunciati formali dei contratti vigenti.

I forti cambiamenti nei processi,nei prodotti e nelle condizioni di lavoro,hanno evidenziato,sia negli aspetti professionali che manageriali,la pecularieta’ e la omogeneita’ di ruolo e funzioni dei Quadri, indipendentemente dal particolare settore merceologico di appartenenza.

In tale contesto sarebbe auspicabile, anche nell’interesse delle imprese,a parere di Confederquadri,una contrattazione unica per tutti quadri dell’industria,sulla scia di quanto gia’ avviene per i dirigenti. Ma ,in fase di transizione,ed in attesa che avvenga un tale cambiamento che avvicini l’Italia alle normative europee, si propone, il varo di un “reale capitolo-quadri” all’interno degli attuali numerosi contratti, che recepisca le cinque richieste-base, comuni a tutti quadri del comparto industria,e ne’ valorizzi le specificita’,anche tramite un effettivo coinvolgimento nei nuovi enti-bilaterali,per il governo delle imprese,(per la formazione,la partecipazione,la ricerca&sviluppo,gli orari,la sicurezza),ecc.

 

DEFINIZIONE DELLA CATEGORIA

I Quadri costituiscono una categoria specifica dei prestatori d’opera,in attuazione quanto stabilito dall’art.2095 del Codice civ. (i lavoratori subordinati comprendono:operai,impiegati,quadri e dirigenti); il loro inquadramento deve essere regolato da appositi parametri specifici; in molti contratti dell’industria, dopo 20 anni dal riconoscimento giuridico,non e’ ancora contemplata la declaratoria specifica di tale categoria, che  e’ accorppata a quella impiegatizia .

 

2° RELAZIONI  INDUSTRIALI

 

Nel contesto dell’attuazione della “Strategia di Lisbona”,che indica lo sviluppo della “Societa’ della Conoscenza”, non si puo’ continuare a negare il diritto di legittima rappresentanza ad una categoria altamente professionalizzata,da sempre l’asse portante delle imprese, quale e’ quella dei Quadri,che sono i diretti gestori della conoscenza.  I Quadri devono poter esercitare in forma diretta il diritto ad essere rappresentati,come avviene in tutti i paesi europei,includendo oltre ai sindacati storici, le organizzazioni specifiche di categoria comparativamente piu’ rappresentative. I Quadri vogliono essere attori della propria rappresentanza ,e poter fornire il loro migliore contributo all’avvio di relazioni sindacali di stampo europeo, per il rilancio dell’Azienda-Italia.  

 

3° INDENNITA’ DI FUNZIONE

Consapevoli che gli aumenti contrattuali devono rientrare nei vincoli dell’accordo sulla politica dei redditi del 1993 (sottoscritto anche da C.U.Q.-Confederquadri),oltre all’usuale riprametrazione,va data una significativa valorizzazione all’indennita’ di funzione,e/o di posizione. Questa retribuzione,che si aggiunge alla retribuzione ordinaria,e’ riferita alle particolari (e talvolta delicate) caratteristiche tecniche e professionali,a compiti di coordinamento e di responsabilita’ , richiesti nelle diverse posizioni aziendali, e a compensare forfettariamente la disponibilita’ al di fuori del normale orario di lavoro, straordinari,quindi, che per  la clausola della “non limitazione d’orario”, confermata anche dalla nuova legge sull’orario di lavoro,non vengono pagati.

L’attuale indennita’ di funzione che attualmente varia da contratto a contratto,introdotta a fine anni ’80,ha subito nel tempo una continua erosione fino ad arrivare ad un valore simbolico equivalente a tre-quattro ore di staordinari. Occorre,quindi una equa rivalutazione della stessa,mentre va,nel contempo perseguita la quota del “salario variabile” in relazione ai progetti ed agli obiettivi raggiunti.

 

4° FORMAZIONE

In un momento di grandi trasformazioni, e’ indispensabile sottolineare l’importanza della FORMAZIONE CONTINUA per tutti i dipendenti,ed in particolare per i Quadri,che si trovano in prima linea a gestire i grandi mutamenti di processo e di prodotto che richiedono azioni  non episodiche di aggiornamento professionale. La formazione continua dei Quadri deve essere formalizzata con l’avvio di un ente-bilaterale tra sindacati,organizzazioni di Quadri ed imprese,per dare attuazione a piani annuali che soddisfino i fabbisogni specifici  (sull’esempio dell’attuale “Quadrifor” che cura la formazione dei Quadri del settore commercio/terziario) . I fondi interprofessioanali varati finora come Fondimpresa, e altri tre specifici per i dirigenti,Fondirigenti,ecc. non recepiscono le pecularieta’ e le specificita’ della categoria;  considerando anche che dal rapporto annuale CENSIS del dicembre 2005 , si evince che la categoria dei quadri e’ l’unica in forte aumento  + 13% ; -9% i dirigenti.

 

5° MERCATO DEL LAVORO

In uno scenario di grande flessibilita’ industriale,riteniamo necessaria ed urgente l’isitituzione di misure di salvaguardia per l’occupazione dei QUADRI, visti i numerosi over50 che si trovano in serie difficolta’ per un ricollocamento adeguato. Gia’ il Ministero del Welfare,negli anni scorsi,consapevole del fenomeno,aveva lanciato,come esperimento a termine il “Progetto-Quadri”,per il ricollocamento  attraverso una sezione specifica degli Uffici provinciali dell’impiego .

Ma occorrono interventi non episodici, per accordi con le imprese e l’avvio di convenzioni per forme outplacement, e anche con l’istituzione di misure di salvaguardia del reddito nei casi di crisi aziendali.Lo strumento ordinario della Cassa integrazione,che e’ cifra fissa per tutti i lavoratori, indipendentemente dal reddito percepito,si traduce in una decisa sofferenza per i nuclei famigliari dei Quadri,molto spesso di tipo monoreddito. La creazione di una apposita cassa-previdenza, con il sostegno delle imprese, e con l’accantonamento di una contribuzione volontaria,gestita sul modello ASSICURATIVO,potrebbe essere uno strumento per integrare l’assegno di CIG,che spesso equivale a meno della meta’, dell’ultimo reddito percepito.

 

 

Roma, 23 gennaio 2006-

 

CONFEDERQUADRI

Segretario nazionale

Gianni Marchili

home